Sono solo quattro i processi per corruzione nella Corte d’appello del Piemonte e della Valle d’Aosta. Solo due a Torino, uno in più rispetto all’anno precedente. È un altro dato interessante e strano che emerge dalla relazione sull’anno giudiziario 2012/2013 del presidente Mario Barbuto.
Nel complesso i reati contro la pubblica amministrazione nell’anno giudiziario 2012/2013 sono 4.797, in diminuzione del 5% rispetto all’anno precedente. Di questi 111 sono per peculato, 358 per “malversazione a danno dello Stato e indebita percezione di contributi” (diminuiti del 51%). Si registrano 32 processi per concussione (cioè verso il pubblico ufficiale che abusa del suo ruolo e “costringe o induce taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro o altra utilità”) e solo quattro per corruzione (cioè quando un pubblico ufficiale riceve da qualcuno denaro o “altra utilità” per fare qualcosa che rientra nei suoi compiti).
L’anno prima però a Torino ce n’era stato solo uno…
Annota Barbuto
Chi sia attento alle vicende politiche e di costume sarebbe tentato di trarre conclusioni sugli effetti del famoso «DDL anticorruzione» del Ministro Severino, di cui tanto si è discusso due anni fa, divenuto poi legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione). Sarebbero conclusioni affrettate e non pertinenti, alla luce delle tre sotto-voci più importanti, «peculato», «concussione» e «corruzione», che hanno valori numerici (a parte il peculato) poco significativi rispetto al numero globale della “grande voce” dei reati contro la P.A..